“Invasione” in Amazzonia: il fenomeno “chupa-chupa” e l’Operazione “Prato” prima parte
La prima parte di un approfondimento di Andrea Raito
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“Invasione” in Amazzonia: il fenomeno “chupa- chupa” e l’Operazione “Prato” - I parte
Esistono eventi nella vasta casistica ufologica che, per quanto possano essere lontani nel tempo e nello spazio, rappresentano delle vere e proprie pietre miliari per ricercatori ed appassionati. Se poi tali eventi sono supportati da numerosissime testimonianze, foto e persino da documenti ufficiali prodotti da militari , essi acquisiscono ancora più rilevanza.
Fra questi spicca, per complessità ed interesse, quanto accaduto in una piccola regione del Brasile, sul finire degli anni ’70; un caso citato anche recentemente da Luis Elizondo nel suo libro “Imminent” e di cui verrà data, qui di seguito, una ricostruzione.
A metà degli anni ’70 vaste aree delle regioni settentrionali del Brasile e le relative popolazioni affrontarono un’ondata di strani fenomeni riassumibili in due macro categorie: 1) l’osservazione di luci insolite, sia nel cielo notturno che sotto la superficie di grandi bacini idrici, caratterizzati da movimenti di natura intelligente; 2) l’azione malevola, così come descritta dai testimoni, di una sorta di entità luminosa capace di ferire le persone mediante l’uso di un “raggio di luce”.
Le persone colpite da tale raggio subirono degli effetti fisici come mal di testa, paralisi, tremori, forte debolezza ecc… A causa di tali sintomi, la gente ribattezzò il fenomeno “chupa-chupa” o “luci vampiro” poiché convinti che tali luci durante gli attacchi, succhiassero il sangue o “l’energia vitale” alle vittime. Il buffo nomignolo nacque perché le vittime presentavano, oltre i sintomi su citati, una strana ferita simile ad un’ustione di I grado, al cui interno erano presenti due forellini paralleli molto simili a quelli prodotti da degli aghi.
Molte delle persone colpite da “chupa-chupa” recandosi presso gli ospedali locali trovarono medici incapaci di stabilire le cause dei malesseri e delle ferite, ma subito pronti.... PER CONTINUARE A LEGGERE L'ARTICOLO SCARICA IL PDF