Predatori dell’Anima: Il gioco di ombre che controlla l’Uomo
Approfondimento di Federico Carbone
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PREDATORI DELL'ANIMA: IL GIOCO DI OMBRE CHE CONTROLLA L'UOMO
Intrappolata da millenni in una rete intricata di manipolazioni, l'umanità non ha mai saputo di essere il burattino di forze oscure, forze che si nascondono dietro le quinte del nostro destino. C'è qualcosa che va oltre il visibile, un'ombra che ci avvolge. Ma la vera domanda resta: perché questa schiavitù continua? Perché quelle forze che molti chiamano "esseri di luce" sembrano non intervenire, permettendo che questa farsa cosmica prosegua indisturbata?
Da un lato, ci raccontano che tutto è sotto controllo, che siamo vicini a un’ascensione verso una realtà superiore. Dall’altro, c’è chi urla che tutti gli alieni siano solo demoni sotto mentite spoglie. Ma a guardare bene, entrambe le prospettive appaiono come le due facce di una stessa medaglia, un’ingannevole illusione che maschera la verità più scomoda.
La verità non si nasconde là fuori, ma dentro di noi. E proprio per questo motivo, le distrazioni create da questo sistema sono così subdole: distolgono lo sguardo dall'unico punto in cui potremmo scorgere la via d'uscita. Come insegnava Nietzsche, le verità più utili sono quelle più nascoste, ben seppellite sotto strati di inganni e bugie, fatte per resistere a chi non è pronto a scoprire l’essenziale.
E cos’è più in vista, se non la verità stessa? È lì, davanti a noi, ma siamo stati condizionati a non vederla, a cercarla nei posti sbagliati. Il piano di queste forze è sottile, ma spietato: hanno perfezionato l’arte di nascondere la verità davanti ai nostri occhi, assicurandosi che la trappola risieda proprio nel nostro Sé, nel predatore che ci hanno impiantato.
Carlos Castaneda, che di enigmi esistenziali ne sapeva qualcosa, lo aveva capito con precisione quasi chirurgica:
"I predatori ci hanno dato la loro mente... È una mente barocca, contraddittoria, oscura, piena di paura che qualcuno possa scoprirla da un momento all'altro."
Questa mente, che possiamo chiamare la Mente del Predatore, è il loro asso nella manica, la chiave che spiega come riescano a tenerci in pugno. E così, noi, schiavi del nostro ego, ci siamo trasformati in ciò che temiamo: predatori, angeli caduti in una spirale senza fine, intrappolati nel gioco del Servizio al Sé.
Attraverso manipolazioni genetiche, sociali e culturali, questo pensiero è diventato il nostro pensiero. È radicato nei nostri sistemi economici, nei media, nelle istituzioni che ci spingono sempre più verso il materialismo e la divisione. Ma c’è di più. Quella parte primitiva del nostro cervello, il cosiddetto Cervello Rettiliano, non è un elemento naturale della nostra anatomia. È stato impiantato da queste forze quando hanno modificato geneticamente la nostra forma, un'alterazione intenzionale per rendere le nostre menti più facili da controllare. Così hanno creato in noi un cervello predisposto alla paura, alla lotta, alla sopravvivenza istintiva, facilitando il loro dominio su di noi.
Qui emerge in tutta la sua crudezza l'ombra junghiana collettiva: ciò che non vogliamo riconoscere in noi stessi lo proiettiamo sugli altri, creando un mondo di separazione e scarsità.
E loro governano grazie a questo. Un gioco crudele che ci tiene incatenati, mentre noi, complici silenti, acconsentiamo tacitamente al loro controllo. Ma Nietzsche ci aveva già avvertiti: solo la conoscenza ci salverà, l'ignoranza ci condanna. Non è sufficiente ribellarsi al sistema, no. Serve molto di più: dobbiamo trascendere il falso sé, quell'ego costruito che ci tiene incatenati a questa prigione.
L’ego è il cardine dell’orientamento STS (Servizio al Sé), il baratro che ci separa dalla realtà spirituale. Siamo talmente radicati nella materia che non riusciamo più a vedere il quadro completo. Ci identifichiamo con i nostri corpi fisici, credendo di essere esseri separati che devono combattere per la sopravvivenza in un mondo ostile. È questa la trappola in cui cadiamo, momento dopo momento.
Ed è proprio la profondità di questa illusione a determinare il nostro grado di vulnerabilità. Quanto più predatorio è il nostro pensiero, tanto più sperimenteremo la predazione. Le entità oscure si nutrono di questa energia, e più cerchiamo di risvegliarci, più il loro inganno diventa sofisticato. Ma c’è una speranza: coloro che si orientano al Servizio agli Altri (STO) escono dal loro raggio d’azione.
Il vero viaggio verso la libertà non è verso l’esterno, ma verso l'interno. Se non vogliamo essere prede del rettile che vive in noi, dobbiamo trascendere la nostra mente rettiliana. Dobbiamo essere vigili, dobbiamo osservare ogni piccolo atto di manipolazione che esercitiamo sugli altri. Solo l’auto-osservazione e l’auto-riflessione, come insegnato da Jung, possono portarci alla liberazione.
La consapevolezza è l’arma. Solo attraverso la meditazione possiamo osservare i nostri pensieri e affamare lentamente la lucertola che vive in noi. E man mano che ci allontaniamo dall’ego e ci orientiamo al Servizio agli Altri, il potere di queste forze oscure si riduce fino a scomparire del tutto. Il cammino è lungo, ma il premio è la libertà spirituale totale.
Nietzsche ci aveva avvisati: dobbiamo diventare ciò che siamo, superare i nostri limiti e forgiare nuovi valori. Jung, d’altro canto, ci ha spinti a confrontarci con l’ombra, a integrare ciò che abbiamo represso. La soluzione, quindi, non è tecnologica o esterna. È profondamente spirituale, psicologica.
Non possiamo aspettarci che queste forze oscure diventino trasparenti. Loro continueranno a ingannare, finché glielo permetteremo. Dobbiamo assumerci la responsabilità della nostra situazione, non possiamo più nasconderci. Come nel film The Truman Show, accettiamo la realtà che ci viene presentata, ma possiamo davvero continuare così?
Siamo disposti a guardare oltre, a confrontarci con l'ombra che abbiamo ignorato per così tanto tempo? Se sì, nessuna forza, né umana né aliena, potrà fermarci.
Il viaggio verso la liberazione è un cammino di auto-conoscenza e trasformazione. Solo integrando la nostra ombra e trascendendo l’ego, possiamo liberarci dalla manipolazione e contribuire a elevare collettivamente la coscienza umana.
Federico Carbone